Buongiorno amici di Fantagiochi
oggi parleremo “In Death: Unchained” porting del gioco in Death e dove “unchained, senza catene, descrive appunto la piattaforma su cui gira, Oculus Quest, senza fili, senza catene… liberi di esplorare, scoccare frecce ed eliminare nemici, senza essere collegati a fastidiosi cavi che portano al nostro pc.
Gli ambienti procedurali permettono agli utenti di rigiocare all’ infinito il titolo Superbright, in cui esploreremo ambientazioni popolate da mostri e monaci fluttuanti che affronteremo utilizzando il nostro arco.
E’ possibile selezionare diversi tipi di frecce, esplosive, crea trappole, rallentanti ecc ma la sensazione sarà sempre la stessa, di trovarci in un gioco infinito, ma non troppo.
Innanzitutto, dopo un paio di partite le mie braccia erano in condizioni pessime, è veramente stancante affrontare orde di mostri a suon di frecce. Le ambientazioni sono ben bilanciate anche se capita di perdersi e di non capire in che direzione procedere data la struttura labirintica di determinate location nella storia.
Tramite il controller destro sarà possibile utilizzare uno scudo con cui proteggersi dagli attacchi nemici.
Il Santuario sarà la vostra “Lobby” da cui potrete accedere a tutte le ambientazioni disponibili, una volta sbloccate.
Purtroppo non potete muovervi in modo fluido, ma utilizzerete delle frecce teletrasporto o schegge che vi permetteranno brevi spostamenti intorno a voi. Effettivamente questo aspetto del gioco non collima con il titolo, infatti vi sentirete “incatenati” ad una meccanica di movimento non troppo free.
Le ambientazioni procedurali finiranno per essere molto simili tra di loro e creare lievi variazioni. Nel complesso ci siamo divertiti, se trovate il gioco in offerta fateci un pensierino ma non aspettatevi il capolavoro tripla A tanto decantato.
voto 6,5
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