Uncharted: Fortune Hunter è una novità assoluta ed una sorpresa per chi conosce bene le versioni del gioco per PlayStation.
Per questo capitolo, Sony decide di non tentare neppure l’approccio di riproduzione del noto gioco in chiave mobile; nonostante la delusione iniziale possiamo ora parlare di scelta azzeccata, che evita a Sony di emulare i suoi concorrenti ed evitare l’ennesimo buco nell’acqua.
Per questo motivo Uncharted: Fortune Hunter è un divertente puzzle game.
Accompagnati da Nathan Drake e dal fido Sully, ti troverai ad affrontare diversi livelli realizzati su uno schema a griglia dove, ad ogni casella corrisponde una piastrella del pavimento ma anche un interruttore o perché no una trappola.
Per permettere a Drake di muoversi tra lance e pavimenti pericolanti, basta tracciare con il dito il percorso che vogliamo fargli percorrere, cercando di riuscire a raggiunge il tesoro nel minor numero di mosse possibile, senza perdere la vita.
Piuttosto semplice, non lascia mai per troppo tempo in balia di un livello o almeno non abbastanza per pensare d’abbandonare.
Esistono due elementi chiave nel gioco, le monete e le sfere mistiche, indispensabili per l’acquisto di indumenti extra per Nathan e Sully, ma anche per ottenere dei power-up utili nei livelli più avanzati, ma anche e soprattutto per usufruire di potenziamenti destinati a chi possiede la versione multiplayer per PlayStation 4.
Ottenere monete e sfere è abbastanza semplice, basta riuscire a collezionare più chiavi possibili e così aprire tutti i forzieri che Sully ci proporrà (dopo averli scovati dal mercato nero); le chiavi si ottengono portando a termine un livello nel numero minimo di mosse.
Molto bella la scelta di stile per le illustrazioni, che come il gameplay si allontana e si dissocia dal gioco per consolle, questa volta tutto in stile più cartoon; una visione di Drake con spalle larghe e vitino da supereroe palestrato e Sully con l’immancabile capello brizzolato ed i baffi curatissimi, entrambi molto simpatici; a noi questa chiave più fumettistica non dispiace affatto.
Quindi niente sparatorie in questo capitolo ma solo puzzle game, una scelta coraggiosa che avrà deluso in quanti aspettavano e credevano di godere di una mini versione del bellissimo gioco “originale”, ma comunque presto ripagata dal conquistare anche chi con Huncharted su PlayStation non ci ha mai giocato, a tutti quei giocatori della domenica che altro non vogliono che un gioco veloce, intuitivo e perfetto per passare il tempo.
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