Presentato all’ E3 2016 , Inner Activity, propone una mix tra l’intrattenimento del visore VR e la meditazione terapeutica.
Utilizzando un visore Oculus Rift ed un piccolo zaino dotato al suo interno di un sistema subwoofer (meglio noto come Subpac), Inner Activity consente di lasciarsi trasportare nel mondo della meditazione indiana.
Durante l’Expo di Los Angeles dello scorso giugno, il dispositivo è stato disponibile per la prova all’interno di una suggestiva tenda; dopo aver indossato visore e zaino, si è pronti per cominciare questa esperienza mistica.
Una volta seduti, è indicato rilasciare nell’aria essenze naturali, Oculus Rift partirà riproducendo mandala e tipiche illustrazioni della tradizione buddhista, mentre dallo zainetto partiranno suoni pensati appositamente per favorire il rilassamento.
Una vera e propria combo tra vibro-acustica e meditazione tradizionale; Inner Activity segna il traguardo come primo utilizzo di un visore per la realtà virtuale a scopo medico.
I seguaci della meditazione tradizionale sicuramente non saranno né felici né d’accordo con questo approccio ad una disciplina tanto antica quanto complessa, ma l’obiettivo in questo caso non è il raggiungimento dell’illuminazione, bensì aiutare i malati.
Infatti, Inner Activity si propone di alleviare dolore e stress attraverso il rilassamento, lasciandosi andare per qualche minuto in una realtà fatta di musica, profumi ed immagini rilassanti, provando così a favorire il processo di guarigione delle persone in difficoltà, permettendo a questi soggetti di abbandonare la loro condizione sfavorevole e catapultarsi a pieno nell’esperienza.
Una vera e propria fusione tra terapie mediche canoniche e mondo virtuale, che speriamo possa portare i frutti desiderati.
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