Cari amici di Fantagiochi, eccoci ancora qua, per recensire un nuovo gioco fruibile sulla piattaforma sociale più famosa al mondo: Facebook. Il games di cui andiamo parlando ora si presenta al quanto accattivante, nelle sue opzioni di gioco e nelle possibilità che esso fornisce. Si rivela davvero un pozzo da scoprire fin da subito. Si tratta di un gioco in inglese, ma facilmente intuibile. Fa parte della categoria Civilization.
Avete presente tutti quei simpatici ed intriganti giochi in cui ognuno di noi deve scoprirsi “imprenditore” d’altri tempi? Ecco, in City of Wonder c’è molto più di ciò. Sorvolando il fatto che la musichetta di base del gioco mi riporta tanto alla memoria il momento esatto in cui, ad ogni fiera, passo dinanzi ad alcune bancarelle etniche :-), passiamo ora a vedere un poco le soluzioni di gioco e le prospettive che ci pone davanti City of Wonder. Già il titolo del gioco ci racconta abbastanza.
Partiremo con un piccolo appezzamento di terra e qualche misera casupola. Ma lo scopo del gioco è quello di incrementare immediatamente, fin dal primo istante di gioco, i nostri averi e il valore del nostro podere. Potremo piantare semi per far crescere legumi, verdure e altri tipi di vegetazione, per poi guadagnare ed acquistare un monolite, ad esempio, piazzandolo all’interno della nostra terra, in un posto a nostro piacimento.
Un monolite? Eh sì, siamo in una civiltà retrograda, per noi del 2010, ma è proprio qui la ciliegina sulla torta di questo interessante gioco online. Direte: “L’essere in una civiltà retrograda è una ciliegina sulla torta?”. No!
La ciliegina sulla torta sta nel fatto che dalla civiltà retrograda, attraverso l’investimento in ricerche e tecnologie, faremo sì che la civiltà cresca e avanzi sempre più, fino a diventare una city d’altri tempi (futuri, s’intende ;-)).
Non ci resta altro da fare, se non di tuffarci nel mare dell’arretratezza tecnologica e culturale, ricercare, scoprire e costruire, innovare ed inventare, e raggiungere così un livello di civiltà avanzato, in grado di tenere testa, e perché no?, superare le potenze imprenditoriali mondiali dei giorni nostri! 🙂
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