Senza dubbio Mario Kart Wii non è l’ultimo dei giochi in uscita disponibili per la console che ha rivoluzionato le metodiche di gioco e interazione fra l’uomo e la macchina.
Grazie alla comunicazione Wireless (ovvero, senza fili) è come se il giocatore fosse un tutt’uno con l’oggetto di comando. Joystick, volante, wii-remote control, diventano protesi del braccio umano, tanto che ci seguono in ogni nostro movimento e senza alcun limite, cosa che con il filo non era possibile. La distanza del divano dalla tv ora non è più un problema. Ma non vorrei soffermarmi troppo sulla Wii in sé, dato che ne abbiamo già parlato qui con Silu.
Eccoci qua, invece, a parlare dell’idraulico della Nintendo che, dopo aver affrontato abissi, animali mostruosi, draghi, Wario (una curiosità, che forse molti di noi avranno già notato, sta nella struttura del nome Wario, esso si può realizzare capovolgendo verticalmente la “M” di Mario, cosicché si trasformi in “W” e, posta vicino alle due lettere successive, dà origine alla parola War, che in inglese significa guerra!), il nemico per eccellenza, dopo aver salvato la sua amabile Principessa e mangiato funghi in esorbitante quantità J, si trova, ora (ma lo era già anche ai tempi del Nintendo 64, altra grande console della casa di videogiochi giapponese), al volante di kart, vetture da pista e moto!
La bellezza di questo gioco è proprio giocarci. In particolar modo con il volante, realizzato appositamente dalla Nintendo, e da altre industrie, per interagire in modo più realistico con videogiochi di guida, è gustoso e davvero divertente.
Le piste da scegliere sono davvero aumentate rispetto ai “Mario Kart” delle console Nintendo 64 e Gamecube.
Inoltre, anche la possibilità di sfidare, in un campo chiuso un avversario a suon di tartarughe, missili e stelline “antidolorifiche, si rinnova. Ora la sfida si realizza a squadre. Il giocatore si trova in una squadra con altri compagni, comandati dalla console ed ogni concorrente, che sia giocatore o CPU, può innalzare o diminuire il punteggio della propria squadra nell’intento, e a volte riuscita, di colpire gli avversari. Una sfida all’ultimo colpo!
Ciò che ho notato non essere particolarmente di mio gradimento è che scegliendo di gareggiare in sella ad una moto (da cross o stesa) il fatto di guidarla con il volante e non con un manubrio, o un suo sostituto, non è avvincente e l’esperienza di gioco perde di realtà. Una piccola sottolineatura che , comunque, nulla toglie al divertentissimo, e molto adatto anche per bambini, a mio parere, Mario Kart.
Three… two… one… Goooooo!
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